Spaziando

“Spaziando” (installazione, acrilico e inserti di tessere specchiate su tela 150 x 50 cm)

L’opera Spaziando si presenta come una metafora dell’urgenza percepita dall’universo femminile di occupare più spazio e di allargare i propri confini e la propria sfera d’influenza.

L’opera rappresenta un tributo al movimento femminista e ad alcune artiste che hanno contribuito a renderlo grande, nella maggior parte dei casi inconsapevolmente: Frida Kahlo, una personalità controversa grande esempio di una situazione ancora vissuta da molte persone, anticonformista, piena di spirito di libertà e incastrata in una sfida ad un’indipendenza spirituale forse mai totalmente raggiunta nella sua vita, ma sicuramente nella sua arte; Aretha Franklin, incredibile cantante che con la sua forte voce ed il suo celebre Respect è diventata uno degli inni del movimento femminista e infine Yoko Ono, bislacca artista e performer che con le sue prime opere della seconda metà degli anni ’60 ha incarnato perfettamente il fermento culturale dell’universo femminile di quegli anni e dei tempi a venire.

La sequenza di icone femminili termina con un mosaico di specchi, regolari, posti a suggerire un’azione partecipata” e condivisa da tutti gli spettatori: l’azione di specchiarsi dentro l’opera.

Attraverso l’emulazione di un’azione che da sempre ha incarnato le occupazioni e la toilette dell’universo femminile, lo spettatore viene invitato a rimettere in discussione la propria interpretazione degli stereotipi grazie al riverbero della propria immagine presente nelle tessere del mosaico nell’ottica di far prendere coscienza degli innumerevoli e mutevoli modi che hanno a disposizione per manifestare la propria femminilità.

How I feel?

“How I feel?” (installazione, acrilico e matite su carta intelaiata su pannello di legno 100 x 100 cm e smartphone).

L’opera è un’installazione che nasce con l’idea di discutere la relazione tra linguaggio del corpo ed emozioni e l’interpretazione di tali emozioni da parte di un’intelligenza artificiale (AI).

Sempre più connesso alla sfera di un iper-mondo digitale l’uomo è portato a ridurre al minimo i momenti confidenziali in cui è solito riflettere sul senso intimo delle proprie reazioni emotive. Vive, spesso senza accorgersi, un radicale cambiamento del rapporto tra la sfera del sociale e quella del personale che sta acquistando l’aspetto di una cesura tra le due dimensioni.

In un futuro distopico non troppo lontano si inseriscono le AI che stanno affinano gli studi circa questo rapporto tra la sfera interna e quella esterna di un individuo: queste lavorano sul fenomeno visibile del legame interno-esterno cercando di leggere e decifrare le espressioni delle persone attraverso tecnologie avanzate e calcoli matematici che potenzialmente possono corrispondere a determinati stati emotivi. Leggi tutto “How I feel?”

Piccolo spazio creatività parte II

“Piccolo spazio creatività parte II” (scampoli di tessuto dipinto e incollato su supporti cartonati e calamitati su pannello metallico 50×50 cm). 

Ho più dubbi che certezze, ora più che mai, e come le mie cellule muoiono e rinascono ad ogni istante, anche io sono in questo ciclo di rigenerazione continua, sempre nuova e sempre diversa. Non c’è nessuna idea e dogma che mi sento di abbracciare completamente e perennemente.

Come artista non ho messaggi e verità da condividere con l’umanità e la mia arte sento che difficilmente può fissarsi in una forma stabilita. Al contrario, è importante per me essere un generatore di CREATIVITA’ e realizzare opere aperte a successive manipolazioni, mie o di qualunque altra persona.

Rovistando tra vecchi scampoli e con l’aiuto dell’acrilico è uscita una revisitazione di “Ragazza con l’orecchino di perla”.  Da specificare che, ahimè, le mie competenze in cucito non vanno oltre il rammendo e l’applicazione di un bottone per cui la stoffa è tutta rigorosamente incollata con colla vinilica a supporti cartonati.

Mi piace pensare che, a partire dagli stessi inserti, altre persone creearanno di volta in volta qualcosa di diverso perchè tutti siamo creativi, abbiamo solo bisogno che qualcuno ce lo ricordi.

Sentimi

“Sentimi” (60×60 cm tecnica mista su tela con inserti di tessuto).

Avrei voluto che questo mio occhio fosse veramente uno specchio dell’anima, immagine della mia sfera interiore e di ciò che va oltre, ma non ho saputo resistere alla tentazione di truccarlo, di aggiungere del glamour e di barare sulla tonalità di verde. Nasce allora l’idea di aggiungere degli inserti di tessuto per poterlo toccare e percepirlo con altri sensi. È un invito ad andare oltre alle apparenze, ad abituarci a vedere anche quello che è nascosto, a sentire anche quello che non viene detto e a comprendere la realtà e le persone attraverso tutti i sensi. Allora quest’occhio diventa uno specchio che riflette la tua immagine e il mondo di te che lo guardi.

 

Come tu mi vuoi

“Come tu mi vuoi” (installazione, tecnica mista su tela calamitata, pannello in acciaio 105 x 105 cm, 25 tele 20 x 20 cm).

La personalità di ognuno dispone di molteplici modi per esprimersi, è mutevole e si adatta spesso alla persona che ha di fronte. Allo stesso modo l’osservatore ha a disposizione infinite possibilità per creare la propria realtà: l’occhio di chi guarda decide con libertà come leggere un’opera d’arte che di conseguenza cambia continuamente insieme alla sua concezione e relativa interpretazione.

Come tu mi vuoi si propone di rendere questo processo attraverso il puzzle di un volto. L’osservatore diventa attore, cambia la disposizione delle tessere e plasma sempre diversamente la struttura muovendosi e giocando le proprie percezioni all’interno di un campo d’opera aperta.